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1. IL CONSORZIO DI BONIFICA 3 – AGRIGENTO
Il Consorzio di Bonifica 3- Agrigento, con sede in Agrigento, Via Miniera Pozzo Nuovo, sn, - Zona Industriale, è stato costituito, in virtù della L.R. 25/05/1995, n° 45, con D.P.R.S.del 23/05/1997, pubblicato sulla G.U.R.S. n. 49 del 06/09/1997.
Con Decreto Presidenziale n° 30 del 08/02/1996 è stato altresì determinato il comprensorio consortile, esteso circa 300.000 Ha e che interessa quasi tutto il territorio della Provincia di Agrigento ed, in parte, quello di Trapani, di Palermo e di Caltanissetta.
Il nuovo comprensorio consortile ricomprende gli interi comprensori dei soppressi Consorzi di Bonifica della provincia di Agrigento (Basso Belice Carboj di Menfi, Gorgo Verdura Magazzolo di Ribera e Valli Platani e Tumarrano di Cammarata) oltre a porzioni di territorio non inclusi nei comprensori dei predetti soppressi Consorzi.
I Comuni che ricadono all’interno del comprensorio consortile sono i seguenti:
Provincia di Agrigento, Comuni di:
Agrigento, Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Camastra, Cammarata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Cianciana, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, Santo Stefano Quisquina, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula;
Provincia di Caltanissetta, Comuni di:
Acquaviva Platani, Campofranco, Mussomeli, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba;
Provincia di Palermo, Comuni di:
Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Prizzi e Sclafani Bagni;
Provincia di Trapani, Comuni di:
Castelvetrano e Partanna.
Il comprensorio attrezzato, coperto cioè da impianti consortili variamente strutturati, è esteso circa 46.850 ha mentre il comprensorio servito dall’acquedotto potabile rurale è di circa 17.070 ha.
2.1. Le fonti di approvvigionamento ai fini irrigui .
Gli invasi che forniscono al Consorzio l’acqua per l’irrigazione sono:
INVASO |
CAPACITA’ TOT. D’INVASO (Mm3) |
CAPACITA’ TOT. AUTORIZZATA (Mm3) |
Lago Garcia |
80,0 |
61,0 |
Lago Arancio |
34,8 |
24,2 |
Lago Gammauta |
0,84 |
0,84 |
Lago Prizzi |
9,25 |
9,25 |
Lago Gorgo |
3,0 |
1,5 |
Lago Castello |
21,0 |
21,0 |
Lago Fanaco (da vasche Scaletta) |
20,7 |
17,0 |
Lago San Giovanni |
16,0 |
16,0 |
Lago Furore |
7,0 |
1,4 |
Come si evince dal superiore prospetto, alcuni laghi hanno limitazioni di invaso, anche percentualmente rilevanti, imposte per varie ragioni dal Registro Italiano Dighe, che non consentono di raggiungere la quota di massimo invaso per cui si verifica che il Gestore del serbatoio è costretto a svasare non appena si giunge alla quota autorizzata così perdendo, negli anni in cui ciò accade, notevoli volumi idrici.
Di tutti i laghi su indicati questo Consorzio non cura la gestione che è, invece, nelle competenze di altri Enti come in appresso specificato:
Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque (Serbatoi Arancio, Gorgo, Castello, San Giovanni e Furore);
ENEL (Serbatoi Prizzi e Gammauta);
Siciliacque S.p.A. (Serbatoio Fanaco);
Consorzio di Bonifica 2 – Palermo (Serbatoio Garcia).
Inoltre di alcuni invasi questo Consorzio è l’unico utilizzatore (Arancio, Gorgo, San Giovanni - a meno di un modesto quantitativo in concessione al Consorzio di Bonifica 5 Gela – e Furore), mentre di altri ne può disporre solo parzialmente coesistendo altre utilizzazioni a scopo irriguo e/o potabile da parte di altri Enti.
Va però sottolineato che l’utilizzazione dei volumi è comunque subordinata all’assegnazione che annualmente dispone l’Autorità di Bacino sulla base di una generale ripartizione in funzione dei volumi invasati e di una programmazione, di norma, pluriennale.
In relazione ai volumi potenzialmente disponibili, normalmente la gestione dell’irrigazione in gran parte del comprensorio consortile non crea particolari problemi dal punto di vista del soddisfacimento dei fabbisogni colturali, eccezion fatta per annate particolarmente siccitose, quando, conseguentemente, vanno ridotte le dotazioni irrigue.
2.2. Le fonti di approvvigionamento ai fini potabili.
Ai fini potabili, le fonti di approvvigionamento dell’acquedotto rurale consortile sono costituite da n. 8 pozzi, cui sono asserviti impianti di sollevamento, così denominati:
Pozzo “Grande”, ubicato in Contrada “Piane” del Comune di Cammarata;
Pozzo “Baracca”, ubicato in Contrada “Piane” del Comune di Cammarata;
Pozzi “Savochello Basso” (grande e piccolo) ubicati in Contrada “Savochello” del Comune di Cammarata;
Pozzo “Savochello Alto”, ubicato in Contrada “Savochello” del Comune di Cammarata;
Pozzi “Tremole” (grande e piccolo) ubicati in Contrada “Piane-Tremole” del Comune di Cammarata;
Pozzo “Cozzo Panepinto”, ubicato nell’omonima Contrada del Comune di Cammarata.
L’alimentazione idrica all’acquedotto è assicurata altresì da n. 2 trincee drenanti, denominate “Drenaggi” e “Gargiuffè” con gli annessi impianti di sollevamento, e da una fornitura idrica integrativa garantita da Siciliacque S.p.a., con consegna al serbatoio consortile “Bosco”, in agro di Mussomeli (CL).
Trattandosi di un acquedotto rurale, la sua portata è sensibilmente diversa nei vari periodi dell’anno ed oscilla da 14 a 20 l/s circa per quanto riguarda le fonti proprie (pozzi e trincee) e da 7 ad 11 l/s circa per quanto riguarda la fornitura esterna (Siciliacque S.p.A.).
2.3. I comprensori irrigui.
Il comprensorio irriguo consortile può essere schematicamente suddiviso in quattro sub-comprensori: “Garcia-Arancio”, “Castello-Gorgo-Raia”, “San Giovanni-Furore” e “Fanaco-Platani-Turvoli”.
Sub-Comprensorio Garcia-Arancio
Interessa i territori comunali di: Sambuca di Sicilia, Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice, Partanna e Castelvetrano ed è esteso 21.200 ha circa.
Detto comprensorio è alimentato dalle disponibilità idriche dei laghi Garcia ed Arancio e da una traversa ubicata sul fiume Belice con relativi impianti di sollevamento (Basso Belice e Basso Belice-rilancio).
Spina dorsale degli impianti irrigui che insistono nel sub-comprensorio di cui si parla è l’adduttore “Garcia-Arancio” che interconnette i due invasi, consente il trasferimento a gravità di volumi idrici dal lago Garcia all’invaso Arancio ed alimenta sia gli impianti irrigui di questo Consorzio che quelli a servizio di un vasto comprensorio gestito dal Consorzio di Bonifica 1 – Trapani.
L’opera idraulica di che trattasi ha uno sviluppo di circa 22 chilometri con diametri variabili da 2.600 mm a 2.200 mm e da esso si dipartono due condotte principali di adduzione e distribuzione denominate Diramazione Est (Ø 1.600), a servizio esclusivo di questo Consorzio, e Diramazione Ovest (Ø 2.000), che alimenta sia gli impianti irrigui di questo Consorzio che quelli del Consorzio di Bonifica 1 – Trapani.
La Diramazione Est e la Diramazione Ovest alimentano le vasche di testata, dalle quali hanno origine le reti irrigue di distribuzione (dalle primarie alle comiziali), così denominate:
1A.1 e 1A.2 a servizio della Zona irrigua 1A;
1B a servizio della Zona irrigua 1B;
1D a servizio della Zona irrigua 1/D;
Basso Belice a servizio dell’omonima zona irrigua;
N. 1, N. 2 e N. 3 a servizio della Zona irrigua Quota 150;
N. 4 a servizio della Zona irrigua Quota 180;
1F.1 a servizio della Zona irrigua 3 Destra Carboj;
1F.2 a servizio della Zona irrigua 1 Destra Carboj;
Caricagiachi a servizio delle Zone irrigue 1, 2, 3 e 4 Sinistra Carboj.
Una notazione va fatta in merito alla vasca 1/D in quanto la stessa garantisce sia l’alimentazione degli impianti irrigui ricadenti nella zona denominata 1/D Est, in gestione al Consorzio di Bonifica 3 – Agrigento, che l’alimentazione degli impianti irrigui ricadenti nella zona denominata 1/D Ovest, in gestione al Consorzio di Bonifica 1 – Trapani.
Tale anomalia è dovuta alla circostanza che la zona irrigua denominata 1/D Est, originariamente prevista nello schema irriguo generale del comprensorio dipendente dal Garcia nelle competenze del C.B. 1 Tp, è stata viceversa attrezzata dal C.B. 3 Ag che ne ha curato, sin dall’origine, anche la gestione.
Sub-Comprensorio Castello-Gorgo-Raia
Interessa i territori comunali di: Bivona, Villafranca Sicula, Lucca Sicula, Calamonaci, Ribera, Montallegro, Caltabellotta, Sciacca e Cattolica Eraclea ed è esteso 17.500 ha circa.
Detto comprensorio si estende a cavallo dei bacini del Fiume Magazzolo e del Fiume Sosio – Verdura ed è alimentato dalle disponibilità idriche dei laghi Castello, Gorgo, Raia di Prizzi e Gammauta.
L’opera principale che ivi insiste è l’adduttore Castello (bacino del Magazzolo) che, dipartendosi dalla omonima diga, alimenta n. 7 vasche principali di accumulo e compenso, così denominate:
Tavernola, della capacità di 5.000 m³;
Vasca Alta Calamonaci, della capacità di 16.000 m³;
Vasca Media Calamonaci, della capacità di 6.000 m³;
Vasca Ribera, della capacità di 22.000 m³;
Vasca Mangiagallo, della capacità di 12.000 m³;
Vasca Giummarazza, della capacità di 10.800 m³;
Vasca Pizzi della Croce, della capacità di 17.300 m³.
Il tronco principale dell’adduttore è lungo circa 20 km, con diametri variabili dal Ø 1.600 al Ø 1.200, mentre le diramazioni principali, che alimentano le vasche di testata, si estendono per ulteriori 15 km circa con diametri variabili dal Ø 1.000 al Ø 400.
L’adduttore Castello, inoltre, sfruttando le acque del bacino del Magazzolo, consente il riempimento, a gravità, del laghetto Gorgo (fuori alveo) che, in alternativa emergenziale, può anche essere invasato dagli impianti di sollevamento denominati Martusa e Poggio Diana, così sfruttando le acque del bacino del Sosio - Verdura.
A valle del suddetto laghetto e delle vasche principali, grazie alle esistenti condotte di adduzione e distribuzione, viene garantita l’irrigazione.
La porzione del comprensorio in argomento servita dai laghi Raia di Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio-Verdura), attualmente è alimentata con acqua in transito nella galleria a pelo libero, di proprietà ed in gestione all’ENEL, che si diparte dalla traversa Favara di Burgio.
Quest’ultima raccoglie sia le acque che possono essere rilasciate dalla Diga Gammauta che quelle del bacino Sosio Verdura sotteso dalla sezione fluviale di imposta della traversa stessa.
Infine la galleria adduce l’acqua alla vasca Enel di Poggio Diana e da qui una condotta consortile alimenta a gravità la vasca Alta Martusa, in agro di Caltabellotta, dalla quale si diparte la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali.
A valle della Traversa Favara di Burgio, inoltre, viene garantita l’irrigazione di una vasta zona, non ancora attrezzata, mediante rilasci in alveo ed impianti di sollevamento aziendali (privati).
L’interconnessione delle reti irrigue dei due bacini, sinteticamente sopra descritte, pur se non completa è abbastanza spinta avendo la possibilità di servire già oggi ampie zone del comprensorio in argomento con acque provenienti sia dal Verdura che dal Magazzolo.
Con l’entrata in esercizio dell’adduttore di cui si è fatto cenno al superiore paragrafo 2.1. l’interconnessione potrà ritenersi sostanzialmente definita.
Sub-Comprensorio San Giovanni-Furore
Il lago San Giovanni, in agro di Naro, alimenta l’omonima zona irrigua che interessa i territori comunali di Naro, Canicatti e Castrofilippo.
Un impianto di sollevamento, denominato Colline di Naro, ubicato in sponda sinistra del lago, adduce le acque a n. 2 vasche di carico e compenso principali (denominate Incantaro e Mongiovita) che alimentano a gravità la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali.
Un secondo impianto di sollevamento su pontile galleggiante, denominato Uva Italia, adduce le acque ad una vasca di carico e compenso principale, anch’essa denominata Uva Italia, a servizio di un ulteriore rilancio che alimenta vasche di disconnessione secondarie dalle quali hanno origine le reti irrigue settoriali con funzionamento a gravità.
La zona irrigua a valle della Diga Furore è alimentata dall’omonimo invaso, interconnesso con il lago San Giovanni che sta più a monte, ed interessa i territori comunali di Favara, Naro e Agrigento.
Qui l’irrigazione viene garantita da una vasca principale di accumulo e compenso, denominata V0, alla quale le acque giungono a gravità da un tronco di adduttore in derivazione dal lago.
La vasca V0, a sua volta, alimenta altre vasche di testata di capacità inferiore e dalle quali si dipartono i vari settori della rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali.
Il sub-comprensorio in argomento è complessivamente esteso 6.800 ha circa.
Sub-Comprensorio “Fanaco-Platani-Turvoli”
La zona irrigua Fanaco-Platani, alimentata da una derivazione in pressione dal sistema idrico principale del lago Fanaco in località Scaletta, in gestione alla Società Siciliacque S.p.a., interessa i territori comunali di: Castronovo di Sicilia, Cammarata, San Giovanni Gemini, Casteltermini, Acquaviva Platani, Campofranco e Sutera.
La derivazione in argomento costituisce l’adduttore principale dal quale si originano n. 5 derivazioni minori che alimentano altrettante vasche di carico e compenso così denominate:
Regalsciacca ;
Sciso;
Cultrera;
Gilferraro;
Quarto di Forno.
Le stesse alimentano a gravità la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali.
La zona irrigua Turvoli, in agro di San Biagio Platani e Alessandria della Rocca, è alimentata da una traversa subalvea sull’omonimo Fiume, alla quale sono asserviti due impianti di sollevamento che adducono le acque ad altrettante vasche di carico e compenso.
Da qui si diparte la rete irrigua di distribuzione.
Il sub- comprensorio in argomento è complessivamente esteso 1.350 ha circa e, per una porzione, è in via di attivazione.
2.4. Il comprensorio dell’acquedotto rurale.
E’ esteso circa 17.000 ha ed interessa più territori comunali ricadenti nelle province di Agrigento (Cammarata e S. Giovanni Gemini), Palermo (Castronovo di S., Sclafani Bagni e Valledolmo) e Caltanissetta (Vallelunga e Villalba).
La rete acquedottistica si estende per circa 480 km con tubazioni di diametro variabile dal Ø 300 al Ø 50 e la distribuzione idrico-potabile alle aziende zootecniche ed alle ulteriori utenze civili (abitazioni al di fuori dei perimetri urbani, borghi rurali, etc.) è turnata.
Fanno parte del complesso acquedottistico n° 7 serbatoi principali di accumulo e compenso così denominati:
Serbatoio “Serracanale”, in agro di Cammarata, della capacità di 2.500 m³;
Serbatoio “Ficuzza”, in agro di Cammarata, della capacità di 1.500 m³;
Serbatoio “Ficuzza piccolo”, in agro di Cammarata, della capacità di 400 m³;
Serbatoio “Montagnola”, in agro di Cammarata, della capacità di 1.000 m³;
Serbatoio “Pietre Cadute”, in agro di Cammarata, della capacità di 600 m³;
Serbatoio “Piano di Conte”, in agro di San Giovanni Gemini, della capacità di 600 m³;
Serbatoio “Bosco”, in agro di Mussomeli, della capacità di 1.000 m³.
L'acquedotto di che trattasi, realizzato con più lotti successivi i primi dei quali risalenti agli anni 50/60, distribuisce acqua a scopo potabile, con turnazione di norma settimanale, in un comprensorio per vie generali suddiviso in due versanti:
Versante "Serracanale", ricadente nei territori comunali di Cammarata e San Giovanni Gemini, alimentato dalle portate emunte dai pozzi e dalle trincee drenanti;
Versante "Ficuzza", ricadente nei territori comunali di Cammarata, Castronovo di Sicilia, Sclafani Bagni, Valledolmo, Vallelunga Pratameno e Villalba, alimentato da una fornitura di acqua potabile da parte di Siciliacque ed, all'occorrenza, da portate che possono essere trasferite dal versante “Serracanale” a mezzo di apposito adduttore che interconnette i due versanti dell’acquedotto.
Nel comprensorio sono disseminate circa 250 aziende zootecniche ricadenti, principalmente, nei territori comunali di Cammarata, San Giovanni Gemini, e Castronovo di Sicilia, per le quali l’unica fonte di approvvigionamento è costituita proprio dall’acquedotto consortile.
Ulteriori 1.500 utenze circa (Aziende agricole, abitazioni residenziali e saltuarie, attività commerciali ed industriali etc.) sono presenti in tutto il territorio servito dall’acquedotto consortile.
L’infrastruttura acquedottistica di che trattasi ha favorito lo sviluppo economico in termini agricoli e pastorizi, sostenendo la nascita di molteplici iniziative artigianali e di fiorenti aziende zootecniche e i cui prodotti lattiero-caseari sono rinomati non solo nel territorio siciliano.
2.5. Le Sedi periferiche.
A causa dell’estensione e della forma del comprensorio consortile, piuttosto allungata, l’Ente ha ritenuto necessario istituire n. 12 Sedi periferiche (Bivona, Caltabellotta, Cammarata, Castelvetrano, Menfi, Montallegro, Naro, Ribera, Ribera-Borgo Bonsignore, Sambuca di Sicilia, Sciacca e Villafranca Sicula), ubicandole nei territori comunali dove è maggiormente presente l’utenza, che, partendo dal limite Ovest del comprensorio, vengono di seguito sinteticamente descritte:
SEDE PERIFERICA DI CASTELVETRANO
Interessa parte dei territori Comunali di Castelvetrano (TP) e Partanna (TP) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo denominato “Garcia-Arancio” e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal lago Arancio.
La distribuzione avviene in parte a gravità ed in parte con sollevamento, a seconda della quota altimetrica della zona, e detto rapporto è percentualmente variabile nel corso della campagna irrigua in ragione sia della fonte di alimentazione (la diga Garcia è a quota superiore rispetto al lago Arancio) che della quota di invaso.
Nel territorio di competenza ricadono quattro zone irrigue denominate 1A estesa 3.000 ha, 1B estesa 2.500 ha, 1/D Est estesa 2.000 ha e Basso Belice estesa 1.200 ha.
Gli impianti irrigui dalla sede di Castelvetrano sono in massima parte di ultima concezione con sistemi automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile di contrada “Seggio”.
Nel comprensorio gestito dalla sede sono ubicati gli impianti di sollevamento Zangara, Basso Belice e Rilancio.
Le colture irrigue della zona sono l’olivo da olio e da mensa (coltura prevalente), l’agrumeto, il vigneto e le ortive da pieno campo.
SEDE PERIFERICA DI MENFI
Interessa parte dei territori Comunali di Menfi (AG), Castelvetrano (TP) e Sambuca di Sicilia (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo “Garcia-Arancio” e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal serbatoio Arancio.
Nel territorio di competenza ricadono due zone irrigue denominate Quota 80, estesa 4.000 ha e Quota 150 -180, estesa 2.300 ha e la distribuzione avviene in parte a gravità ed in parte con sollevamento, a seconda della quota altimetrica della zona.
Circa 3.500 ha sono serviti con impianti automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile di Via Boccaccio.
Nel comprensorio gestito dalla sede insiste l’impianto di sollevamento “Bertolino” a servizio della Zona irrigua Quota 180.
Le colture irrigue più diffuse nella zona sono il vigneto e le ortive da pieno campo (carciofo, anguria, melone d’inverno, patata, peperone etc) e l’olivo da olio.
SEDE PERIFERICA DI SAMBUCA DI SICILIA
Interessa parte dei territori Comunali di Sambuca di Sicilia (AG), Montevago (AG), Santa Margherita Belice (AG) e Sciacca (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo “Garcia-Arancio” e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal serbatoio Arancio.
Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Arancio, estesa 2.000 ha.
L’alimentazione degli impianti irrigui avviene esclusivamente con sollevamento prelevando direttamente dal lago Arancio tramite una stazione di pompaggio che alimenta la vasca di accumulo e compenso denominata “Castellazzo”, della capacità di circa 5.000 m³.
Le colture irrigue più diffuse nella zona sono il vigneto (coltura prevalente), l’oliveto e le ortive da pieno campo.
SEDE PERIFERICA DI SCIACCA
Interessa il territorio Comunale di Sciacca (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Garcia-Arancio e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal serbatoio Arancio.
Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata F.I.O., estesa 4.200 ha.
Gli impianti irrigui dalla sede di Sciacca sono di ultima concezione con sistemi automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile.
L’erogazione avviene a gravità fino a quota 100 m s.l.m. e con sollevamento per quote maggiori, per mezzo della stazione di pompaggio “Caricagiachi”.
SEDE PERIFERICA DI CALTABELLOTTA
Interessa parte dei territori Comunali di Caltabellotta (AG), Ribera (AG) e Sciacca (AG) e gestisce gli impianti che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.
Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Basso Verdura, estesa 2.200 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità, eccezion fatta per una modestissima estensione servita da un piccolo impianto di sollevamento denominato Piano Fusilli.
L’approvvigionamento idrico è garantito dal sistema dei laghi Prizzi – Gammauta (bacino del Sosio – Verdura), gestiti dall’Enel, con consegna dell’acqua nella Vasca Alta “Martusa” della capacità complessiva di 36.000 m³.
Solo una zona di piccola estensione, denominata “Scirinda”, viene servita, sempre a gravità, con acque provenienti dalla Diga Castello (bacino del Magazzolo), grazie ad un adduttore che interconnette i due bacini.
Le colture irrigue più diffuse nella zona sono l’agrumeto, il frutteto misto e l’oliveto da olio.
SEDE PERIFERICA DI VILLAFRANCA SICULA
Interessa parte dei territori Comunali di Villafranca Sicula (AG), Burgio (AG), Calamonaci (AG), Caltabellotta (AG), Lucca Sicula (AG) e Ribera (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.
Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Medio Verdura, estesa 2.700 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità.
La fonte di approvvigionamento è rappresentata quasi esclusivamente dal lago Castello (solo una zona non ancora attrezzata è servita a mezzo di rilasci in alveo con acque provenienti dal sistema dei laghi Prizzi e Gammauta) e le colture irrigue più diffuse nella zona sono l’agrumeto, il frutteto misto e l’oliveto da olio.
SEDE PERIFERICA DI RIBERA
Interessa parte dei territori Comunali di Ribera (AG) e Calamonaci (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello – Gorgo – Raia.
Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Colline di Ribera, estesa 3.500 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità.
La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Castello (bacino del Magazzolo) e le colture principali della zona sono l’agrumeto e l’oliveto da olio, oltre a piccole estensioni di vigneto.
In via emergenziale gli impianti possono essere alimentati anche con sollevamento utilizzando acque provenienti dai laghi Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio – Verdura).
SEDE PERIFERICA DI RIBERA- BORGO BONSIGNORE
Interessa parte dei territori Comunali di Calamonaci (AG) e Ribera (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.
Nel territorio di competenza ricadono due zone irrigue denominate Borgo Bonsignore, estesa 2.000 ha e Basso Magazzolo, estesa 2.400 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità.
La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Castello (bacino del Magazzolo) e le colture principali della zona sono l’agrumeto e l’oliveto da olio, oltre a piccole estensioni di vigneto.
In via emergenziale gli impianti possono essere alimentati anche con sollevamento utilizzando acque provenienti dai laghi Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio – Verdura).
SEDE PERIFERICA DI MONTALLEGRO
Interessa parte dei territori Comunali di Montallegro (AG), Cattolica Eraclea (AG), Ribera (AG) e Siculiana (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.
Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Basso Platani, estesa 1.800 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità.
La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Gorgo e da una piccola integrazione idrica proveniente dal Castello per l’irrigazione di una zona denominata “Monte Sara”.
Dal laghetto Gorgo viene anche erogata l’acqua a mezzo di adduttori mobili a cui gli utenti si collegano tramite condotte aziendali.
Le colture principali della zona sono l’agrumeto, gli oliveti da olio e il frutteto misto.
SEDE PERIFERICA DI BIVONA
Interessa parte dei territori Comunali di Bivona (AG), Alessandria della Rocca (AG), Cianciana (AG), Lucca Sicula (AG), Palazzo Adriano (PA) e Santo Stefano di Quisquina (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.
Nel territorio di competenza ricadono tre zone irrigue denominate Distretto G, estesa 1.500 ha, Alto Gebbia, estesa 800 ha e Medio Gebbia, estesa 600 ha.
Il comprensorio irriguo afferente la suddetta sede è caratterizzato da una disomogeneità degli impianti di distribuzione, realizzati nel tempo da vari Enti con tipologie impiantistiche e materiali diversi e solo successivamente consegnati al Consorzio per la gestione.
La disomogeneità riguarda anche le modalità di distribuzione in quanto gli impianti, pur essendo tutti alimentati dal lago Castello, funzionano sia a gravità, nelle zone servite dalle vasche “Tavernola” e “Gebbia”, che a mezzo di impianti di sollevamento nelle zone denominate “Distretto G”, “Alto e Medio Gebbia”.
Le colture principali della zona sono il pescheto e, marginalmente, l’agrumeto.
SEDE PERIFERICA DI CAMMARATA
Interessa parte dei territori Comunali di Cammarata (AG), Acquaviva Platani (CL), Campofranco (CL), Casteltermini (AG), Castronovo di Sicilia (PA), Lercara Friddi (PA), Prizzi (PA), San Giovanni Gemini (AG), Sclafani Bagni (PA), Sutera (CL), Vallelunga Pratameno (CL) e Villalba (CL) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Fanaco-Platani-Turvoli e l’acquedotto potabile rurale.
Nel territorio di competenza ricadono quattro zone irrigue denominate Scaletta-San Pietro, estesa 380 ha, Passo Barbiere, estesa 400 ha, Salina, estesa 450 ha e Turvoli, estesa 120 ha.
La zona irrigua Fanaco-Platani è alimentata da una derivazione in pressione sul sistema idrico “Fanaco-Scaletta e qui la distribuzione avviene tutta a gravità, mentre la zona irrigua Turvoli è servita tutta con sollevamento, eccezion fatta per una modesta estensione ove la distribuzione avviene a gravità.
Le zone sopra indicate sono coltivate prevalentemente a frutteto (pesco e pero in particolare); piccole estensioni sono coltivate ad agrumeto.
SEDE PERIFERICA DI NARO – FURORE
Interessa parte dei territori Comunali di Naro (AG), Agrigento, Camastra (AG), Canicattì (AG), Castrofilippo (AG), Favara (AG), Palma di Montechiaro (AG) e Racalmuto (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo San Giovanni-Furore.
Nel territorio di competenza ricadono sei zone irrigue denominate Colline di Naro, estesa 1.500 ha, Uva Italia, estesa 1.350 ha, Mongiovita, estesa 650 ha, Colline di Castrofilippo, estesa 600 ha, Fiume Naro, estesa 400 ha e Burraitotto-Furore, estesa 2.300 ha.
Nelle zone irrigue approvvigionate dal lago San Giovanni la distribuzione avviene tutta con sollevamento mentre la zona approvvigionata dal serbatoio Furore è servita a gravità.
Nella zona vi è prevalenza di vigneto e ortive da pieno campo e in serra; piccole estensioni sono coltivate a frutteto misto